- Mostra: Napoleone e la botanica
- Trasporti di piante: spedizioni e acclimatazione
Per riuscire in un’impresa così ardua, non ci volle meno che un esercito composto da uomini d’élite, condotto e comandato da alcuni generali i cui talenti e la cui abilità ebbero sempre saputo padroneggiare la vittoria.
Fourier. P. Jacotin, Memoria sulla costruzione della mappa d’Egitto, nella Descrizione dell’Egitto, Stato moderno, vol. II, 2º parte, 1822, p. 1 .
Il XVIII e il XIX secolo sono testimoni di alcuni dei cambiamenti più importanti nel campo delle scienze naturali. In botanica uno dei più importanti si deve a Carl von Linné, che introdusse il sistema di nomenclatura binomia nel 1753, utilizzato ancora tutt’oggi.
Questo sistema combina un nome di un genere con una maiuscola (per esempio: Napoleonaea) e un secondo termine (per esempio: Imperialis) per identificare in maniera univoca ogni specie all’interno di una specie. Le due parole, scritte sempre in latino e in corsivo, sono utilizzate per descrivere universalmente una specie. La loro adozione ha fortemente aiutato la comunità scientifica a condividere tra di loro le conoscenze e le scoperte.
Nel XIX secolo, la moltiplicazione delle spedizioni scientifiche arricchisce il vocabolario e le conoscenze nel campo delle scienze naturali. I lavori del naturalista ed esploratore prussiano Alexander von Humboldt, fra tanti, sono stati importanti per l’America, così come i contributi di Nicolas Baudin per l’Australia. Tuttavia, questo sistema di denominazione introdotto in latino riflette un punto di vista centrato sulla storia e sui riferimenti occidentali, non tenendo generalmente conto dei nomi indigeni tradizionali delle piante locali.
La campagna e spedizione in Egitto, 1798
Inizialmente portati per aiutare i soldati di Napoleone a conquistare l’Egitto, gli scienziati e le loro scoperte finiscono per costituire il punto centrale della spedizione. Le navi partono nel 1798 da Tolone, in Francia, con un equipaggio di 50 000 uomini. 160 scienziati, ingegneri e artisti sono a bordo. Fino al 1801, studiano sul posto DIVERSE DISCIPLINE : archeologia, scienze naturali, linguistica, medicina e musica, tra LE ALTRE.
Al loro arrivo in Egitto nel 1798, l'Istituto d’Egitto viene fondato da Napoleone. Inizia a raccogliere conoscenze sulla scienza, la natura, la storia e l’arte, incoraggiando così l’egittologia in tutto il mondo. Celebri scienziati, tra i quali Berthollet, Geoffroy Saint-Hilaire e Henri-Joseph Redouté, che ha disegnato tutte le specie di fiori e piante scoperte, sono parte delle spedizioni.
Dal punto di vista militare, la campagna fu un fallimento, ma si rivelò essere un grande successo scientifico. Le scoperte e i risultati della spedizione sono riportati in una delle più belle opere mai scritte sull'Egitto: la Descrizione dell’Egitto1. L'esperienza degli scienziati francesi rompe con le storie di viaggio precedenti, spesso piene di cliché e stereotipi, che ritraggono un Egitto mitico e fantastico2. I venti volumi pubblicati tra il 1809 e il 1828 hanno permesso di far conoscere meglio la cultura egiziana e quella del Medio Oriente, riducendo le idee sbagliate su questi territori in occidente.
La spedizione di Baudin in Australia, 1800-1803 ¹ ²
Nel 1800, Napoleone approva la spedizione "verso le coste della Nuova-Olanda", l'attuale Australia. Diretta da Nicolas Baudin, essa aveva come scopo esplicito l’osservazione e la ricerca relative al campo della geografia e della storia naturale.3
Due navi, Géographe e Naturaliste, partono da Le Havre il 19 ottobre 1800, con a bordo di ogni nave circa 120 uomini, di cui più di 20 scienziati, giardinieri e artisti. Il primo contatto della Naturaliste con l’Australia avviene vicino al promontorio chiamato Naturaliste (1801). Esplorarono poi la baia che fu chiamata Géographe.
Le due navi tornano a Le Havre nel 1803 portando con sé più di 100.000 campioni, di cui 2 500 specie recentemente identificate. Nel 1811, l’esplorazione della costa australiana dà luogo alla pubblicazione della prima mappa del Paese, la mappa Freycinet.4
Acclimatazione in Europa
Durante i loro lunghi viaggi in Europa, le piante soffrono enormemente a causa del trasporto, anche se sono imballate e conservate in modo eccellente, come sottolinea Antoine Laurent de Jussieu, allora botanico del Museo di storia naturale di Parigi. Piante vive, animali e uccelli sono trasportati con cura, classificati e acclimatati al Jardin des Plantes di Parigi, ma anche inviati nei giardini dell'imperatrice Joséphine Bonaparte al castello di Malmaison.
Durante le guerre napoleoniche, le navi che trasportavano esemplari per Josephine beneficiavano di un lasciapassare. Centinaia di specie vegetali vengono così introdotte in Europa. Ventenat, nel suo catalogo del giardino della Malmaison, menziona espressamente quattro piante nate dai semi trasportati dalla nave Naturaliste: la Josephinia imperatricis (oggi Sesamum imperatricis), l'Apium prostratum, Hibiscus heterophyllus e Callistachys lanceolata.
Le specie più sane sono scelte per le serre dell'imperatrice alla Malmaison, le più grandi dell’epoca. Purtroppo furono distrutte nel 1827. Alcune furono poi moltiplicate per essere acclimatate nel sud della Francia, in particolare a Tolone e a Nizza. Si tratta di varie specie dei generi Eucalypteae, Melaleuca, Metrosideros, Leptospermum e Acacia, di cui fa parte la mimosa.
La mimosa è una delle piante più iconiche della spedizione australiana. Fiorisce per la prima volta in Europa a Malmaison nel 1811. Inizialmente coltivata in serra, la mimosa si è poi diffusa nelle regioni costiere dal clima mite. In queste regioni, ancora oggi, la pianta fiorisce in febbraio e marzo, e ricopre di un manto giallo molte regioni, dal Mediterraneo al Mar Ligure passando per il Tirreno. Alcune città celebrano anche questo momento con festival, come Mandelieu-La-Napoule in Francia e Herceg Novi in Montenegro.
1 Bibliotheca Alexandrina Librairie, Versione digitalizzata del “Description de l’Egypte”, 2021. Disponibile on-line su
http://descegy.bibalex.org/
2 Barbara Pellegrinelli, La 'Description de l’Égypte' e le sue fonti, Studi Francesi [on-line], 152 (LI | II) | 2007. Disponibile on-line su: http://journals.openedition.org/studifrancesi/9731
3 Boudin Jacques-Olivier, Napoléon en cartes, Éditions de la Martinière, 2021.
4 https://www.inomidellepiante.org/storie/la-spedizione-baudin-alle-terre-australi-successo-o-disastro