Una semplice pizza porta con sé una storia complessa
La pizza è forse uno dei piatti più amati, semplici e appetitosi da gustare durante una cena. Eppure, questo piatto ha origini molto travagliate: vediamo insieme la storia della pizza Margherita.
Prendete gli ingredienti napoletani
La pizza, in Italia, esiste da più di 1.000 anni, in diverse varianti. Quella che oggi conosciamo è nata proprio a Napoli. A partire dal XIX secolo questo piatto ha iniziato a conquistare il mondo.
L'Associazione Verace Pizza Napoletana, fondata nel 1984, stabilisce delle regole ben precise da seguire per preparare la vera pizza di Napoli. Ad esempio, molte pizzerie napoletane utilizzano solo pomodori di San Marzano coltivati alle pendici del Vesuvio. Questo video mostra dei napoletani che vivono e lavorano a Milano negli anni '60, alcuni lavorano proprio nella produzione della pizza.
Oggi, comunque, non è necessario andare a Napoli, o persino in Italia, per poter gustare una buona pizza. Per certi versi, ciò è dovuto alla globalizzazione.
Stendete l’impasto oltremare
Sono molti i fattori che hanno reso la pizza così famosa in tutto il mondo.
Nel XIX e XX secolo moltissimi italiani sono emigrati negli Stati Uniti, portando con sé le loro tradizioni alimentari, apprezzate soprattutto dalle comunità italiane e italo-americane.
Cosa penserebbero quei migranti italiani della pizza newyorkese, tagliata a fette enormi con una crosta sottilissima che si mangia piegata in due?
La pizza è diventata maggiormente popolare nel secondo dopoguerra.
Le truppe alleate stanziate in Italia durante la guerra mangiavano la pizza e lo facevano con gusto, tanto che la portavano in patria. Negli anni '50 e '60, un miglioramento del tenore di vita e più tempo libero portarono le popolazioni di altri Paesi dell'Europa occidentale a trascorrere le vacanze in Italia, scoprendo questa specialità culinaria e ricreandola nel loro Paese d'origine.
Condite a piacere
Nello stesso periodo, molti italiani, per lavoro, si trasferirono in Germania, Svezia, Paesi Bassi e altri Paesi dell'Europa occidentale e lì aprirono i loro ristoranti.
Queste foto di alcune pizzerie nelle città svedesi della contea di Örebro hanno tutte nomi associati all'Italia: Pizzeria Italia, Pizzeria Roma, Pizzeria Verona, Pizzeria Mona Lisa e Pizzeria Colosseo.
Come tutti gli ingredienti si combinano per formare la pizza, l’insieme di tutti questi fattori ha contribuito alla diffusione di questa specialità culinaria in tutto il mondo. Le raccolte su Europeana mostrano quanto la pizza sia divenuta così popolare.
Le tradizioni gastronomiche locali dei singoli paesi si sono miscelate con la ricetta originale della pizza italiana.
I giapponesi, per esempio, amano la pizza con calamari e tabasco. In Islanda e Svezia si usa condirla con la banana. Le pizze ungheresi, illustrate nel volantino in alto, si condiscono con salsiccia, stinchi affumicati, fagioli, porri con salsa di senape e panna acida.
In Svezia, uno dei piatti più popolari - ormai considerato una tradizione svedese - è la "pizza kebab". Si tratta di una pizza che unisce i condimenti "portati" in Svezia dai lavoratori italiani, col kebab, portato nello stesso stato dai turchi e le popolazioni mediorientali.
Anche nei Paesi Bassi possiamo vedere altri esempi di combinazione di tradizioni alimentari delle comunità migranti: ecco la pizza gyros e la pizza al pollo tandoori.
Gustatevi la tradizione
In alcuni casi, però, le vecchie tradizioni italiane rimangono.
Alla Roads of Remembrance and Identity - Migration Stories from Romania collection day in Sibiu (un evento dedicato alla collezione di storie di migrazione dalla Romania) abbiamo sentito il parere di Gheorghi, un uomo di origine bulgara che si è formato in Italia come pizzaiolo e che ora gestisce una pizzeria in Romania:
My strong wish is to carry on the tradition of making a good and healthy food, to preserve the old pizza recipes, innovating at the same time. I have brought with me from Italy four traditional pizza peels and even some high quality oven plates made from refractory materials from the Vesuvius Area.
Il mio forte desiderio è quello di portare avanti la tradizione di un piatto buono e sano, di preservare la ricetta originale della pizza, rinnovandola al tempo stesso. Ho portato con me dall'Italia quattro bucce (pale utilizzate per infornare la pizza) per pizza tradizionali e anche alcune piastre da forno di alta qualità, realizzate con materiali refrattari provenienti dall'area vesuviana.
Quindi, la prossima volta che assaggerete una pizza, pensate agli ingredienti e alla loro provenienza, ma anche a tutti i popoli che hanno viaggiato in tutto il mondo e che hanno contribuito a far sì che questo piatto, dal sud Italia, diventasse uno dei più amati in tutto il mondo.
Traduzioni: Angelica Giallombardo, Fondazione Europeana
Questo post fa parte del progetto Migration in the Arts and Sciences, che racconta di come la migrazione contribuisca a plasmare l’arte, la scienza e la storia dell'Europa.